Ci vediamo in biblioteca: STANISLAV HABJAN: LITER-ART-URA
Il nome del programma è Liter-art-ura e, dividendo la parola in tre, esso può avere altrettanti significati. Infatti può essere letto anche come “l’ora dell’arte legata alla letteratura”. Questa interpretazione è supportata anche dall’intento del programma, che vuole essere una combinazione di lezioni e spettacoli, destinato agli alunni delle scuole medie superiori.
Il programma mira ad incoraggiare un approccio personale e autoriale ai libri, sia a livello di lettura che a quello creativo. Sull'esperienza e il sentimento del libro come mezzo unico e fondamentale di trasmissione del vissuto, "della nostra vera immaginazione ed emozione nonché della vera esperienza della nostra anima".
Attraverso gli esempi di cinque scrittori selezionati dalla letteratura mondiale e croata antica e moderna (Dante Alighieri, Vladimir Majakovski, Antun Gustav Matoš, Vlado Kristl, Olja Savičević Ivančević) viene presentato il concetto di Libro personale, o Libri con personalità. Ovvero di libri concepiti come una lettera intima di qualcuno, scritta e inviata consapevolmente – e quindi responsabilmente – nel tempo e nello spazio attorno o dinanzi a noi - come conferma della nostra esistenza, specchio della capacità immaginativa, concentrazione su ciò che proviamo e che vogliamo trasmettere, espressione del nostro atteggiamento, dono della capacità di poeticizzare la realtà o semplicemente di riconoscere il poetico nella realtà così com’è... evocando dunque realtà diverse o qualche riflessione stratificata, strana o spiritosa su questa realtà preesistente e "generalmente riconosciuta".
La lezione ha le caratteristiche di una performance; il relatore è al contempo scrittore e personaggio. Il suo cappello è proprio come quello indossato da Dante; inoltre il relatore è legato a lui e agli altri quattro scrittori "dall'interno", sia come scrittore e lettore, che come grafico ed editore. Pertanto parlerà dei libri e degli scrittori in un modo leggermente diverso da quello del professore. Non è sua intenzione trasmettere agli alunni i dati della storia della letteratura, bensì vuole affascinare, incantare e far innamorare dell'idea della propria traccia scritta e della propria creazione letteraria.